CHIESA DI S. GIOVANNI EVANGELISTA
La Chiesa, nel centro storico di Reggio Emilia, nota anche come San Giovannino, racconta della la vasta esplosione d’arte che si ebbe in città a cavallo del 1600. Il pregio della chiesa sta tutto nella sua decorazione interna, o almeno in quello che si è salvato. Infatti i quadri che adornavano gli altari sono andati dispersi in epoca napoleonica.
RIFLESSIONI SU SAN GIUSEPPE
I Vangeli parlano soprattutto di Gesù e riportano qualcosa su sua madre Maria ma tacciono quasi del tutto su Giuseppe, compresa la notizia della sua morte. Sarebbe dunque un santo di second’ordine?
Niente affatto: è uno dei santi più importanti e più caritatevoli; come notava san Paolo, la carità è paziente.
ARTE SACRA E POSTMODERNITÀ: IL PENSIERO DI TRE PAPI
La riscoperta del sacro e il superamento della crisi religiosa in questa postmodernità si traduce nella necessità di individuare strade educative che diano forma a un nuovo modello di credente.
Un viaggio tra Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI
UGO RANGONE
Vescovo di Reggio (1510-1540)
Apparteneva ad una delle famiglie più potenti di Modena, quella dei Conti Rangone, che gli ha innalzato un monumento funebre nella cappella dei Canonici della nostra cattedrale; questo è oggi il più imponente che rimanga e ha dato alla cappella il nome di Cappella Rangone.
BONFRANCESCO ARLOTTI
Bonfrancesco Arlotti fu Vescovo di Reggio dal 1477 al 1508.
Egli merita un ricordo, poiché è uno di quei grandi concittadini che sono stati eccellenti in tanti campi e in tanti momenti, ma non hanno legato il loro nome a nessuna opera clamorosa, per cui i posteri si sono spesso dimenticati di loro.
MARCHINO DA CASTELNUOVO MONTI
Nella notte tra il 28 e il 29 aprile 1596, davanti all’immagine della Madonna dipinta sul muro di cinta del convento dei Serviti, un trovatello di circa 15 anni soprannominato Marchino, sordomuto e senza lingua, all’improvviso guarì: gli si sviluppò una lingua normale e cominciò ad udire e a parlare correttamente.